“Trovo inaccettabile dover seguire le conferenze stampa del Presidente Zaia per poter avere informazioni su come la Giunta intende far rispettare le sentenze della Corte costituzionale dopo la bocciatura della proposta di legge di iniziativa popolare per un sol voto, ormai più di un anno fa in Consiglio. È per questo che, insieme ai capigruppo di opposizione, ho richiesto al Presidente Zaia di riferire con urgenza in aula ai sensi dell’articolo 72 del nostro regolamento perché è il Consiglio la sede deputata a discutere di come dare seguito ad una richiesta di oltre 9.000 veneti” è quanto dichiara la Consigliera regionale Elena Ostanel, del movimento civico Il Veneto che vogliamo, a margine della conferenza stampa.
“Proprio oggi il Presidente Zaia ha pronunciato parole gravissime sul caso di Roberto dicendo di aver inviato una ispezione che ha constatato come la procedura si sia svolta con regolarità, e i ritardi siano stati dovuti solo alla pausa legata alle vacanze. Mi chiedo davvero che rispetto ci sia dei pazienti, pensando che possano davvero essere le pause natalizie la causa di un mancato rispetto della sentenza della Corte costituzionale. Serve dire chiaramente che le cose non funzionano a causa di chi promette ma non mantiene. Perché è dal giorno dopo il voto in aula che continuiamo a tenere alta l’attenzione con una interrogazione a gennaio per chiedere come la Giunta intendesse agire dopo la bocciatura del testo, poi con una lettera formale all’ufficio di Presidenza della Commissione sanità a luglio per chiedere audizione di Zaia e Lanzarin, poi un accesso agli atti sullo stato delle richieste di accesso al fine vita e infine una ultima interrogazione, a marzo, per chiedere se la Giunta intendesse veramente approvare un regolamento regionale in materia. Ad oggi però nessuna risposta” prosegue Ostanel.
“Quindi è tempo di dire la verità ai veneti: ci saranno fatti concreti entro la fine della legislatura che metteranno fine, almeno in parte, al calvario dei pazienti? Ci saranno procedure chiare che mettono a riparo anche i medici che fanno parte delle commissioni mediche ed etiche? Sta alla Giunta e al Presidente rispondere o dichiararsi definitivamente ostaggio delle divisioni della sua maggioranza. Anche oggi il Comitato promotore Liberi Subito ha parlato del caso di Monica che è dovuta morire come non voleva avendo solo 3 mesi di aspettativa e sapendo che la risposta sarebbe arrivata troppo tardi in assenza di una norma chiara. Non possiamo più accettare che questo accada come giù dimostrato dal nostro accesso atti di luglio 2024: 2 persone su 15 sarebbero decedute addirittura prima di ricevere una risposta. Adesso basta. Chiediamo alla giunta di rispettare la volontà dei pazienti e smettere di prendere in giro i veneti” conclude la Consigliera.