Sull’ex consorzio agrario a Treviso assistiamo ancora una volta all’inerzia di Regione e Comune.

“Sembra proprio una condanna al degrado per il complesso dell’ex-consorzio agrario di viale Bixio a Treviso quella che emerge dalla (non) risposta ricevuta della Giunta Regionale alla mia interrogazione sulla situazione dell’edificio abbandonato da decenni alla soglia del centro cittadino. La Giunta non può limitarsi a dire che ha ripetutamente tentato di vendere l’ex-consorzio e che ci riproverà e, rispetto a possibili utilizzi sociali dell’immobile a “nessuno ce l’ha chiesto”, al contrario la Regione dovrebbe essere proattiva verso gli enti pubblici per evitare di svendere patrimonio pubblico e cercare di rigenerarli con finalità di utilità sociale” è quanto dichiara la Consigliera regionale del movimento civico Il Veneto che Vogliamo, Elena Ostanel, commentando la risposta alla sua interrogazione.

“Nella risposta all’interrogazione, infatti, si fa riferimento al fatto che la Regione non ha ricevuto proposte di acquisto da parte dell’amministrazione comunale trevigiana. Questa, sicuramente, è una responsabilità di chi governa la città che, pur assistendo, al progressivo degrado del complesso (arrivato al punto da richiedere lavori di manutenzione straordinaria) continua a “fare finta di niente”, quasi come se non si trattasse di un complesso posto in un luogo strategico della città e di dimensioni tali da prestarsi a molteplici futuri utilizzi. Credo che l’elemento chiave – contenuto anche nell’interrogazione – sia il ripristino di un utilizzo pubblico del complesso a servizio della città e dei cittadini per dare risposta a una delle tante esigenze ancora senza risposta della comunità: quelle della casa, della mobilità, della socialità” prosegue Ostanel.

“La collaborazione tra Comune e Regione potrebbe portare a una di queste soluzioni visto che l’idea della vendita ai privati, dopo anni e anni di inutili tentativi, potrebbe essere tranquillamente abbandonata. La risposta della Giunta Regionale e l’inerzia del Comune, al contrario, fanno pensare a una occasione che le istituzioni continuano a perdere” conclude la Consigliera.

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