Discussioni come quella di ieri danno il senso di quello che facciamo.
Perchè sono troppe le storie che in questi anni ho raccolto dove la disabilità diventa una barriera invalicabile, e non solo fisica. Penso alle disabilità sensoriali, penso alle persone sorde che mi hanno chiesto di rendere davvero accessibili tutte le ore a scuola o i corsi professionalizzanti che la Regione eroga.
Perché siamo a questo punto: un bambino a scuola secondo l’istituzione regionale non è messo nelle condizioni di seguire tutte le ore con un supporto per mancanza di fondi. O ancora, come possiamo garantire uguali possibilità se i corsi di formazione che la Regione eroga non sono accessibili a tutti?
Ma ieri ci siamo battuti per fare alcuni passi in avanti, in collaborazione con le associazioni maggiormente rappresentative.
Abbiamo ottenuto, con i nostri emendamenti e ordini del giorno, di istituire un tavolo tecnico che coinvolga le strutture regionali di sanità e istruzione per prendere le decisioni sulla scuola che davvero lavorino per l’inclusione.
Abbiamo impegnato la Giunta a rendere davvero accessibile per chi lo richiede il servizio di LIS/LIST nei corsi di formazione professionali che eroga la Regione.
Infine abbiamo portato ad ampliare i criteri con i quali si valuterà il piano. Non solo quantitativi ma anche qualitativi, in sinergia con scuole, famiglie e organizzazioni maggiormente rappresentative.
Come ho detto in Aula però non basta. Un piano ambizioso senza le risorse necessarie non è all’altezza delle richieste delle persone con disabilità. Che ci chiedono di più, e noi di più dovremmo dare.
Continuiamo anche qui a batterci con coraggio perché la dignità umana che si teorizza nei trattati e nelle leggi passa per la realizzazione di azioni concrete.