Il giorno dopo il disastro del Vajont Tina Merlin scriveva “è tempo di imparare qualcosa”. È un messaggio che dovremmo ricordare anche oggi, perché la natura ci parla, ma noi dobbiamo ascoltarla.
61 anni fa una frana si staccava dal monte Toc, cadendo nell’invaso creato dalla diga del Vajont, facendo tracimare l’acqua, portandosi via 1.917 vite e cancellando i comuni della vallata. Anche quest’anno ricordiamo la tragedia che ha segnato per sempre la storia della comunità bellunese e veneta, marcando per sempre questa data nella storia.
È ormai noto che la tragedia del Vajont si poteva evitare. Sarebbe bastato ascoltare, la natura, ma soprattutto chi per anni ha denunciato e ammonito sui pericoli di un’opera così importante in un territorio così fragile.
E anche oggi, troppo spesso, non vogliamo ascoltare la natura e i segnali che ci invia, giorno dopo giorno, nella convinzione che i nostri modelli siano più forti. Ma non è così, e il 9 ottobre 1963 non può che avercelo insegnato.
È questo, insieme alle vittime e alla storia, che non dobbiamo dimenticare.