Il dibattito sulle prossime elezioni regionali è in questi giorni su tutte le pagine dei giornali. Ringrazio chi ha ripreso le mie parole e posizioni. Perché le persone sono stanche di sentire parlare di totonomi, correnti o personalismi.
Per questo ho sempre proposto di riunire tutto il campo progressista e il mondo civico per costruire contenuti e programma davvero alternativo al governo leghista, ormai al tramonto. L’abbiamo fatto a luglio ma è ora di continuare.
Le destre si dividono sui nomi, noi invece vogliamo dare alle venete e ai veneti una Regione diversa dove non bisogna fare a pugni per il medico di base, o restare per mesi o anni in lista d’attesa, come altri 40.000 veneti oggi.
Non servono fughe in avanti, nè un solo partito che decide per tutti, ma un percorso convidiso con le forze politiche e civiche e soprattutto con i territori e le persone.
In questi anni di lavoro casa per casa e comune per comune ho capito chiaramente quali sono gli errori che abbiamo sempre commesso e ci batteremo non ripeterli più.
In questi giorni si è discusso anche di primarie e tutti noi sappiamo che potrà essere lo strumento naturale se ci dovessero essere più candidature, utile anche a mobilitare le persone attorno a diversi posizionamenti, culture e idee. E sarà tutta la comunità che abbiamo riunito e che continueremo ad allargare che si esprimerà.
Qui non stiamo parlando di noi, o delle nostre vite, ma abbiamo in mano le vite delle persone che rappresentiamo e questo deve essere il faro.
Abbiamo iniziato un progetto serio, insieme, per dare una alternativa al Veneto, e adesso andremo avanti a portarlo avanti.