Zaia chieda alla sua maggioranza di ridiscutere il progetto di legge sul fine vita

Ostanel (VcV): “Zaia chieda alla sua maggioranza di ridiscutere il progetto di legge per tempi certi e procedure sul fine vita, se vogliamo un dibattito serio serve riaprirlo.”

“Già dopo la recente sentenza della Corte costituzionale sul suicidio medicalmente assistito avevo scritto alla Presidenza della Commissione sanità per chiedere di audire il Presidente Zaia, l’assessora Lanzarin, e i soggetti coinvolti tra cui i Comitati per la pratica clinica e per ricalendarizzare la proposta iniziativa popolare per mettere al centro la relazione medico paziente e dare ai cittadini le risponde che ci chiedono rispetto ai diritti sanciti dalla Costituzione in attesa di una norma nazionale. Oggi le dichiarazioni della Santa Sede riaprono il dibattito e ho sollecitato nuovamente la Presidenza per dare seguito alla mia richiesta” dichiara Elena Ostanel, Consigliera regionale del Veneto che Vogliamo. 

“Qualche settimana fa la Consulta aveva fatto un ulteriore piccolo passo avanti nei confronti di chi chiede di poter porre fina alla propria vita dignitosamente e secondo coscienza, estendendo ancora l’interpretazione della sentenza del 2019, lavorando sul concetto di sostegno vitale, ampliando quindi le fattispecie. Mi auguro con questa occasione di avere anche a breve risposta sull’accesso agli atti fatto a luglio per capire lo stato delle richieste di suicidio medicalmente assistito in Veneto perchè bisogna continuare a monitorare costantemente se e come vi stiamo rispondendo, in assenza di una legge. Ho letto la nota del Presidente Zaia e credo che per avere un dibattito serio come da lui richiesto serve riaprirlo, a partire dal Consiglio regionale” prosegue Ostanel.

“Siamo stati la prima Regione a calendarizzare la discussione sul fine vita, con una legge di iniziativa popolare respinta per un solo voto. Spero che questo dibattito nazionale sia da monito per il Parlamento ma anche per la nostra Regione, senza ideologie e pensando ai diritti dei pazienti” conclude la Consigliera.

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