Ostanel (VcV): “TPL sempre più carente in Veneto: la Consulta richiama alla responsabilità e ribadisce il principio che le Regioni che investono di più ricevono più fondi dallo Stato.”
“Una importante sentenza della Corte costituzionale (133/2024) ancora una volta ha stabilito il principio secondo il quale debbano essere maggiori i finanziamenti statali alle Regioni che investono maggiormente nei servizi. È stato respinto il ricorso del Veneto, e altre regioni, che ritenevano discriminatoria la previsione secondo la quale vengono privilegiate quelle regioni che maggiormente sovvenzionano con risorse proprie i servizi di trasporto pubblico locale” dichiara Elena Ostanel, Consigliera regionale del Veneto che Vogliamo, in merito alla recente sentenza sul TPL della Consulta.
“In questi giorni da diverse province cittadini, sindacati e organizzazioni hanno denunciato un servizio di trasporto sempre più carente – penso, da ultimo, al collegamento con la Provincia di Belluno sul quale ho interrogato la Giunta – ma questa non sembra essere una priorità per la Giunta. Ancora una volta, quindi, è provvidenziale il richiamo della Consulta: serve responsabilità, per maggiori servizi servono maggiori investimenti. È un principio che vale per il TPL ma anche, per esempio, per le borse di studio universitarie, meno investe la Regione, minori sono i finanziamenti statali che riceve” prosegue Ostanel.
“Ancora una volta la Regione del Veneto è latitante sul trasporto pubblico locale, lasciando soli i Comuni e le aziende. Aspettiamo ancora il progetto di legge sull’agenzia unica per la mobilità su cui abbiamo sollecitato con vari atti l’Assessora De Berti. Il testo è stato illustrato in Commissione e lì si è arenato ormai da qualche mese. Gli amministratori dei comuni del Veneto e le aziende del trasporto attendono un provvedimento di questo genere da tempo perché permetterebbe loro di avere maggiori risorse da investire nel trasporto pubblico locale e garantirebbe una semplificazione non indifferente” prosegue la Consigliera.
NB Qui la sentenza citata: