Ieri a Padova si è tenuta una conferenza stampa di diverse associazioni cittadine che hanno presentato una raccolta firme con ben 1.500 firme a sostegno dei consultori familiari. Ancora una volta la mobilitazione popolare rimette al centro un tema troppo dimenticato dalla Regione: la sanità pubblica.
Dall’inizio di questa legislatura in Consiglio ho sempre tenuto alta l’attenzione sul tema dei consultori familiari, una risorsa preziosa che da anni è abbandonata dalla Regione che investe scarse risorse e dimostra poca attenzione.
In alcuni dati che ho raccolto recentemente, che presenteremo nelle prossime settimane, si dimostra chiaramente l’importanza del consultorio. Il dato più importante ci ricorda, nuovamente, che è il primo presidio con il quale la donna entra in contatto. Pensate che solo nella ULSS6 il 50% delle donne ci accede per preconcezione, gravidanza e post partum. Se non sosteniamo i consultori sono destinati a diventare scatole vuote o ancor peggio a chiedere.
Le donne sono, ancora una volta, il centro di questa battaglia, perché un consultorio accessibile e fruibile è un diritto. Inutile parlare di natalità se poi non si potenziano i presidi che se ne occupano, come i consultori.