È iniziato ieri in Commissione sanità l’iter per l’approvazione del nuovo Piano regionale di governo delle liste d’attesa. Come ho detto ieri il lavoro che la Giunta sta facendo non è sufficiente, perché siamo in una situazione di emergenza, con più di 40.000 cittadini ancora in lista d’attesa.
Le criticità che ho sollevato ieri, e sulle quali proporrò delle modiche, sono diverse. Prima di tutto resta in vigore il pre-appuntamento, o galleggiamento, ma oltre a questo vengono tolti i tempi massimi di attesa nei quali si può rimanere in lista. Già ora questi limiti non vengono rispettati e i cittadini aspettano un appuntamento anche per mesi, serve quindi lavorare per risolvere il problema, non togliere i sistemi che ci permettono perlomeno di avere un limite massimo di ‘galleggiamento’.
Ieri ho avuto la conferma che sentirsi dire dal CUP “non abbiamo posto” non è possibile per il Piano che sarà approvato perché in contrasto con il Piano regionale e anche nazionale. Bene. Ma siccome tutto questo è quotidianità oggi, voglio che siano date garanzie ai cittadini a cui questo diritto è stato violato.
Inoltre, non è ancora ben chiaro come sia possibile che nei dati che la Regione invia al Ministero la performance sulle lista d’attesa è buona, ma nel frattempo i cittadini non riescono a curarsi nei tempi. Anche sul monitoraggio chiederò un approfondimento.
Abbiamo discusso molto poi della circolare del Direttore dell’area Sanità, che non è ancora pubblica, sul rimborso delle visite private dei cittadini che non riescono a rivolgersi al pubblico. Ieri ho avuto conferma che non ci saranno fondi aggiuntivi alle ULSS e quindi non ci sono reali garanzie dei fondi che verranno usati per rimborsare i cittadini.
Insomma, le questioni sono tante, assieme a tutte quelle poste da Covesap – Coordinamento Veneto Sanità Pubblica in una nota che proprio ieri ho ripreso.
Il piano sarà probabilmente al voto settimana prossima. Continuiamo a lavorare per correggere il tiro.